Cos’è il Test di Provocazione Bronchiale?

Il test di provocazione bronchiale è un esame specifico per dimostrare la presenza di iperreattività bronchiale.

Per cosa è utile il Test di Provocazione Bronchiale?

L’iperreattività bronchiale è una delle caratteristiche fisiopatologiche principale dell’asma, nella quale i bronchi aumentano il loro tono e quindi si costringono riducendo il flusso d’aria, in risposta a diversi stimoli. Questi stimoli possono essere aspecifici o specifici (nel caso di particolari sostanze, come le polveri che si possono trovare sul posto di lavoro).
Per questo è un esame che può essere raccomandato per aiutare a diagnosticare l’asma e determinarne la gravità.

In cosa consiste il Test di Provocazione Bronchiale?

Il test dura circa mezz’ora e comporta l’esecuzione di test spirometrici dopo l’inalazione di diverse sostanze, a seconda che si voglia studiare la risposta bronchiale a stimoli specifici o aspecifici che possono innescare il restringimento delle vie aeree. La sostanza più utilizzata è la metacolina, che stimola in maniera aspecifica la muscolatura bronchiale.
Il test è preceduto dalla misurazione del livello di pervietà delle vie aeree mediante un esame respiratorio di base (spirometria). Successivamente si realizzano una serie di spirometrie dopo l’inalazione di dosi crescenti di metacolina mediante un apparecchio che lo trasforma in aerosol.
Viene misurato il grado di iper-reattività delle vie aeree eseguendo una spirometria dopo ogni somministrazione. Se il paziente ha iperreattività bronchiale si determinerà un’ostruzione bronchiale. Tanto minore è la dose di metacolina necessaria a provocare la lieve crisi di asma, tanto maggiore è il grado di ipersensibilità bronchiale e quindi più seria è l’asma.
L’eventuale broncocostrizione può poi essere risolta in pochi minuti, somministrando un farmaco broncodilatatore per via inalatoria (spray o aerosol, quale il ventolin).

È necessaria una preparazione particolare?

Potrebbe esserti chiesto di non usare i tuoi soliti farmaci anti-asmatici e alcuni altri medicinali per diverse ore prima del test. Inoltre, se hai avuto un raffreddore o una tosse di recente, potrebbe essere necessario attendere alcune settimane prima di eseguire questo test.

Ci sono effetti collaterali al Test di Provocazione Bronchiale?

Raramente può verificarsi una ostruzione bronchiale di discreta entità o che persiste per più di qualche minuto. Entrambe le situazioni sono facilmente controllabili con la somministrazione farmaci broncodilatatori (spray o aerosol, in genere il Ventolin), in modo da riportare nel giro di pochi minuti la funzione respiratoria ai livelli di partenza e far scomparire ogni sintomo.

Ci sono controindicazioni al Test di Provocazione Bronchiale?

L’unica controindicazione assoluta all’esecuzione del test è rappresentata da una significativa ostruzione delle vie aeree (VEMS < al 70% del valore del riferimento).
Inoltre, pur non essendo considerate controindicazioni assolute, nelle seguenti situazioni ne è sconsigliata l’esecuzione in caso di: recente infarto miocardico (ultimi 3 mesi); recente ischemia o emorragia cerebrale (ultimi tre mesi); aneurisma arterioso noto; grave ipertensione arteriosa; epilessia in trattamento farmacologico; stato di gravidanza.

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