La diagnosi precoce grazie allo screening mammografico ha consentito di ridurre significativamente la mortalità per tumore al seno: vediamo in cosa consiste e chi dovrebbe farla

Di Chiara Di Lucente
tumore seno

Solo in Italia, ogni anno, più di 55.000 donne ricevono una diagnosi di tumore al seno. Si tratta di una neoplasia molto diffusa, e non solo nel nostro paese: il carcinoma della mammella, infatti, è il tumore più comune nelle donne, rappresentando circa il 30% delle nuove diagnosi nel sesso femminile. Le statistiche, poi, ci dicono che il numero delle nuove diagnosi aumenterà nel corso del tempo, con un aumento stimato dello 0,2% all’anno. Non solo: il tumore al seno rappresenta la seconda causa di morte per cancro nei paesi industrializzati, e la prima a livello globale, dovuta al fatto che, specie nei paesi a basso e medio reddito, la diagnosi avviene a malattia già avanzata, il che spesso si traduce in una prognosi sfavorevole. Eppure, le cose stanno cambiando: da decenni, infatti, nelle statistiche nazionali e globali si osserva una moderata, ma continua diminuzione della mortalità per carcinoma mammario, oltre a un aumento delle possibilità di guarigione e di sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi. In Italia, per esempio, è dagli anni Novanta che la mortalità per tumore al seno è in costante diminuzione, con un tasso stimato di quasi un punto percentuale (lo 0,8%) per anno. 

Il miglioramento della prognosi per il cancro al seno è attribuibile sia ai progressi nei trattamenti, sia alla capacità di diagnosticare la malattia precocemente, quando non è ancora visibile alla palpazione. La diagnosi precoce, infatti, è cruciale per ridurre non solo i tassi di mortalità, ma anche le complicazioni di salute legate agli stadi avanzati della malattia. Uno dei metodi più efficaci per garantire una diagnosi tempestiva è la partecipazione a programmi di screening organizzati, che prevedono controlli medici regolari su persone sane o che, seppur malate, non mostrano ancora segni visibili della malattia. In particolare, lo screening per il carcinoma mammario viene eseguito mediante mammografia, un esame radiologico che consente di individuare noduli maligni in fase precoce, permettendo eventualmente di iniziare tempestivamente le terapie adeguate. Secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità, circa il 45% della riduzione della mortalità osservata negli ultimi 10-20 anni nei principali Paesi occidentali, può essere associato all’effetto dello screening mammografico. Ma come funziona esattamente lo screening per il cancro al seno nel nostro Paese e chi dovrebbe parteciparvi? Scopriamolo insieme in questo articolo.

Tumore al seno: cos’è, sintomi e prevenzione

Come ogni malattia tumorale, il carcinoma al seno è dovuto alla moltiplicazione anomala e fuori controllo di cellule del tessuto mammario. Il seno, infatti, è formato principalmente da tessuto adiposo e ghiandolare, responsabile della produzione di latte. Le strutture ghiandolari prendono il nome di lobuli, mentre i piccoli dotti attraverso cui il latte prodotto all’interno dei lobuli raggiunge il capezzolo si chiamano dotti galattofori. Generalmente, il tumore al seno è dato dalla proliferazione incontrollata delle cellule che costituiscono i lobuli ghiandolari oppure le pareti dei dotti galattofori. Inoltre, il carcinoma della mammella si distingue anche per la capacità di invadere i tessuti circostanti e il resto dell’organismo: nella forma non invasiva, o carcinoma in situ, infatti, le cellule dei dotti,  pur moltiplicandosi, non si espandono al di fuori del seno; questa forma, come sottolinea il ministero della Salute, difficilmente dà luogo a noduli palpabili. La forma invasiva ha invece la capacità di espandersi al di fuori del seno: il più comune è il carcinoma duttale infiltrante, che rappresenta circa il 75% di tutti i casi di cancro della mammella. Spesso, il primo sito dove si diffonde il cancro è all’interno dei linfonodi sotto il braccio (spesso, ma non sempre, rilevabili attraverso la palpazione). Nel tempo, le cellule tumorali possono invadere altri organi, tra cui polmoni, fegato, cervello e ossa. 

I sintomi e i segni del cancro al seno possono includere:

  • Noduli o ispessimenti: spesso indolori, possono manifestarsi come aree solide nel seno.
  • Cambiamenti nelle dimensioni, nella forma o nell’aspetto del seno
  • Alterazioni cutanee, come la presenza di fossette, rossore, solchi o altri cambiamenti della pelle del seno.
  • Cambiamenti nell’aspetto del capezzolo, o della pelle intorno al capezzolo.
  • Fuoriuscita di liquidi o sangue dal capezzolo.

È importante consultare un medico se si nota un nodulo anomalo al seno, anche se indolore. Sebbene la maggior parte dei noduli non sia cancerosa, i noduli cancerosi hanno maggiori probabilità di essere curati con successo quando sono piccoli e non si sono diffusi ai linfonodi. Comunque sia, nella maggior parte dei casi, il cancro al seno non presenta sintomi nelle fasi iniziali: da qui l’importanza della diagnosi precoce.

In particolare, infatti, la diagnosi precoce rientra nella prevenzione secondaria, il tipo di prevenzione che non si occupa di evitare l’insorgenza di una malattia, ma di individuarla tempestivamente in persone all’apparenza sane. Accertandosi della presenza di una malattia in maniera precoce, infatti, come avviene nei programmi di screening, si aumentano significativamente le probabilità di curarla nel migliore dei modi possibili. Prima di concentrarci sulla prevenzione secondaria, è fondamentale sottolineare l’importanza della prevenzione primaria. Questa comprende tutte le azioni che le persone possono intraprendere per ridurre i fattori di rischio legati al tumore al seno e abbattere il rischio di insorgenza della malattia. Mentre alcuni fattori di rischio, come la predisposizione genetica e l’età, infatti,  non possono essere modificati, su molti altri è possibile intervenire. Ad esempio, il fumo è un fattore di rischio che può essere evitato, mentre l’esercizio fisico regolare e una dieta sana possono rappresentare dei fattori di protezione. Riducendo i fattori di rischio modificabili, quindi, quello che ci si auspica è diminuire il numero di nuovi casi di cancro in una popolazione, contribuendo così ad alleggerire il carico complessivo legato al cancro e a ridurre i decessi ad esso correlati.

In cosa consiste lo screening mammografico e chi dovrebbe farlo

Tornando alla diagnosi precoce, lo screening mammografico serve a rilevare nel tessuto mammario lesioni che potrebbero trasformarsi in tumori e noduli cancerosi prima che essi siano evidenti e riscontrabili alla palpazione. Come già sottolineato, questo tipo di screening si serve della mammografia, un esame eseguito con un particolare strumento radiologico, il mammografo, in grado di proiettare un fascio di raggi X sulla mammella. Durante la procedura, la mammella viene posizionata su un supporto e compressa delicatamente tra due piastre. Questa compressione facilita l’analisi della ghiandola mammaria e consente di utilizzare una dose di radiazioni molto bassa. 

In Italia, lo screening per la diagnosi precoce del tumore mammario si rivolge alle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni e si esegue con una mammografia ogni 2 anni. L’esame può essere effettuato anche in età inferiore se ci sono specifici fattori di rischio, come una storia familiare di carcinoma mammario. Nelle giovani donne, tuttavia, la mammografia ha un valore diagnostico ridotto, poiché con l’avanzare dell’età si riduce la componente ghiandolare e aumenta quella fibrosa all’interno della mammella, rendendo più semplice la visualizzazione di eventuali lesioni. Ma cosa succede dopo l’esecuzione di una mammografia di screening? Se l’esito dell’esame è dubbio o sospetto, generalmente alla paziente viene consigliato di sottoporsi a ulteriori esami diagnostici, come un secondo esame mammografico, un’ecografia mammaria, un agoaspirato per esame citologico, una biopsia per esame istologico, o altri esami come la risonanza magnetica o la galattografia. Al termine di questi accertamenti, se essi risultano negativi, la donna viene invitata a effettuare la mammografia di screening all