Lo stomaco è un organo cavo dell’apparato digerente che ha il compito di accogliere e contenere il cibo proveniente dall’esofago e di digerirlo prima che possa raggiungere l’intestino. Ha la forma di un sacco allungato, di dimensioni variabili in base alle caratteristiche del soggetto. Il tumore dello stomaco è una patologia maligna derivante da una proliferazione anomala e incontrollata delle cellule che rivestono la parete interna dell’organo (mucosa).
Quanto è diffuso?
Il tumore allo stomaco è uno dei più comuni tumori dell’apparato digerente; è molto frequente nei Paesi orientali e presenta una caratteristica distribuzione in Italia, in cui le frequenze massime si registrano in Toscana, Marche, Emilia-Romagna e Friuli. Il sesso più colpito è quello maschile, soprattutto in età medio-avanzata, tra i 40 e i 70 anni.
Quali sono le cause?
Il tumore dello stomaco è una patologia multifattoriale e non è possibile identificare una singola causa. I fattori di rischio di maggiore rilevanza sono:
- Familiarità per cancro gastrico.
- Sesso: è più frequente nei maschi.
- Età: è tipico dell’età medio-avanzata ma soprattutto nei tumori che hanno una base genetica, può manifestarsi anche in età precoce.
- Alimentazione: una dieta ricca di amidi, grassi e cibi conservati sott’olio, sotto sale o affumicati (contenenti nitriti e nitrati, precursori di cancerogeni come le nitrosamine) ne può favorire l’insorgenza, così come il consumo eccessivo di alcolici.
- Fumo di sigaretta
- Infezione da Helicobacter Pylori: un batterio che riesce a sopravvivere nello stomaco e generare uno stato di infiammazione cronica.
- Polipi gastrici
- Gastrite atrofica e ulcera peptica
- Anemia perniciosa
- Immunodeficienza (AIDS)
- Obesità
- Zona geografica di appartenenza
Tipologie di tumore allo stomaco
Il 90 % dei tumori gastrici sono adenocarcinomi derivanti dalle cellule della mucosa gastrica che riveste internamente l’organo. Il restante 10 % dei tumori gastrici sono: linfomi (derivanti dal tessuto linfatico associato alla mucosa), tumori stromali gastrointestinali (GIST). Il tumore allo stomaco tende a diffondere in altri organi e a dare metastasi per via:
- Linfatica: attraverso i vasi linfatici raggiunge i linfonodi vicini e a distanza.
- Ematica: può raggiungere organi molto distanti, più frequentemente il fegato e il polmone, seguiti dalla milza, il cervello e le ossa.
- Transcelomatica: è una modalità di diffusione del tumore gastrico che riguarda il peritoneo (struttura di rivestimento degli organi addominali). La presenza di metastasi peritoneali peggiora la prognosi.
- Contiguità: si diffonde a tutto spessore nell’organo e nelle strutture adiacenti.
Quali sono i sintomi?
I sintomi del tumore allo stomaco sono spesso vaghi e aspecifici e spesso assenti per un lungo periodo di tempo, determinando una diagnosi tardiva della patologia. I sintomi maggiormente riscontrati sono:
- Dolore allo stomaco che può essere intermittente, non legato all’assunzione del cibo, talvolta irradiato alla schiena.
- Dispepsia: difficoltà nella digestione.
- Dimagrimento derivante dalla ridotta alimentazione per dolore e dispepsia. La perdita di peso è spesso espressione di neoplasia in stadio avanzato.
- Anemia che si manifesta con pallore, astenia (debolezza) e facile affaticabilità.
- Sintomi ostruttivi da ostacolo al passaggio di cibo nello stomaco come disfagia (difficoltà a deglutire), senso di ripienezza postprandiale associato spesso a vomito alimentare.
Nelle neoplasie in stadio avanzato possono essere presenti sintomi da diffusione del tumore in altri organi.
Come si fa diagnosi?
In presenza di sintomatologia suggestiva per patologia dello stomaco, è indispensabile effettuare alcuni esami strumentali quali:
- Gastroscopia: è l’esame di primo livello, mediante una sonda endoscopica munita di telecamera, è possibile guardare direttamente lo stomaco e eventualmente, in caso di lesione sospetta, effettuare una biopsia che consente la diagnosi istologica e quindi la definizione della natura del tessuto di interesse. È un’indagine diagnostica ma diventa anche terapeutica nei casi di tumore dello stomaco limitati alla mucosa e alla sottomucosa che è possibile resecare con questo esame. È un esame invasivo ma semplice e non doloroso spesso effettuato mediante lieve sedazione del paziente.
Una volta accertata la diagnosi di tumore dello stomaco è necessario valutarne il grado di estensione (stadiazione) al fine di scegliere la giusta modalità di trattamento. La stadiazione richiede l’utilizzo di ulteriori esami:
- TAC addome e torace con mezzo di contrasto
- Ecoendoscopia: è un’ecografia fatta dall’interno del lume dello stomaco mediante uno strumento simile al gastroscopio al fine di valutare l’infiltrazione locale del tumore e lo stato dei linfonodi adiacenti allo stomaco.
- Tomografia ad emissione di positroni (PET): è un esame che richiede l’uso di una piccola quantità di glucosio radioattivo allo scopo di evidenziare le cellule tumorali in rapida crescita e di rilevare alterazioni altrimenti invisibili con altre metodiche, utile nella diagnostica delle metastasi a distanza.
È possibile sottoporre il paziente, per completamento diagnostico ad analisi del sangue che metteranno in evidenza lo stato di anemizzazione, ma soprattutto permetteranno di ricercare nel sangue marcatori tumorali specifici, utilizzati in particolare nella valutazione della riposta al trattamento.
Come si tratta?
La terapia del tumore allo stomaco dipende da alcuni fattori: la sede della massa tumorale, la stadiazione della neoplasia maligna e lo stato di salute generale del paziente. Attualmente, le opzioni terapeutiche a disposizione sono:
- Trattamento chirurgico: l’asportazione chirurgica di parte o di tutto lo stomaco rimane l’opzione terapeutica principale. L’entità dell’asportazione chirurgica è in funzione dell’estensione della malattia e della sede anatomica su cui essa insorge. Per quanto riguarda l’early gastric cancer (tumore limitato alla mucosa e alla sottomucosa), esiste la possibilità di asportarlo endoscopicamente con una procedura denominata dissezione sottomucosa che, se eseguita radicalmente, non richiede ulteriori terapie. Nelle fasi iniziali di malattia, la chirurgia è il trattamento di prima scelta e l’intervento prevede l’asportazione di tutto lo stomaco o di una parte di esso. La gastrectomia parziale viene utilizzata per i tumori delle porzioni finali dello stomaco, prossime all’intestino. Vengono asportati anche i linfonodi loco-regionali e se necessario, altre strutture vicine infiltrate dal tumore. La gastrectomia totale richiede la rimozione di tutto lo stomaco, si effettua in caso di neoplasie che interessano la prima porzione o il corpo dello stomaco, prossime all’esofago. L’intervento può essere effettuato in laparotomia (mediante classica incisione cutanea sull’addome) o con un approccio laparoscopico che permette di eseguire le medesime manovre chirurgiche attraverso l’introduzione di piccole cannule nell’addome, mediante 3 o 4 incisione cutanee delle dimensioni di 1 cm. È una procedura meno traumatica per i tessuti e che accelera la guarigione.
- Trattamento chemioterapico: la chemioterapia può precedere l’intervento chirurgico o essere effettuata successivamente all’intervento. Ha lo scopo di cercare di eliminare completamente il tumore e/o abbassare il rischio di recidiva. Comporta la somministrazione di farmaci che uccidono le cellule tumorali, si somministra per via orale o endovenosa.
- Trattamento radioterapico: ha indicazione quando la chirurgia non è stata radicale. Consiste nell’esposizione della massa tumorale a una certa dose di radiazioni ionizzanti ad alta energia (raggi X), con lo scopo di distruggere le cellule neoplastiche.
- Trattamenti palliativi: trattamenti riservati a pazienti in stadio molto avanzato della malattia, al fine di migliorarne la qualità di vita. Un esempio è il posizionamento di endoprotesi: quando il tumore non è operabile e causa un’ostruzione dello stomaco o del duodeno, si può inserire una protesi generalmente in materiale metallico che divarica il tratto ristretto dal tumore allarga il restringimento consentendo il transito degli alimenti.
- Terapia farmacologica mirata: richiede l’utilizzo di farmaci specifici, scelti in base alle caratteristiche del paziente e del tumore, in particolare se sono presenti tipiche mutazioni; questo perché è una terapia che agisce su uno specifico componente che il tumore utilizza per vivere e replicarsi.
Qual è la prognosi?
La prognosi è estremamente variabile in funzione dello stato di malattia e delle caratteristiche del paziente. È importante una diagnosi precoce che attualmente è l’unico elemento in grado di migliorare la prognosi. I pazienti che rientrano nelle categorie a rischio dovrebbero effettuare controlli periodici.
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