Che cos’è l’osteoporosi?

L’osteoporosi è una malattia caratterizzata da una alterazione quantitativa e qualitativa delle ossa, determinando una riduzione della massa ossea ed un’alterazione della microarchitettura ossea. L’osteoporosi fa sì che le ossa diventino deboli e fragili: situazioni banali come una caduta o lievi sollecitazioni come piegarsi o addirittura tossire possono causare una frattura ossea. L’osteoporosi compare generalmente dopo i 50 anni di età e la sua incidenza aumenta con il progredire dell’età, in particolare per le donne dopo la menopausa, che sono la categoria più a rischio.

Quali sono le cause dell’osteoporosi?

Le ossa si trovano in uno stato costante di rinnovamento: si crea nuovo osso e si rimodella quello vecchio. Durante l’invecchiamento, la massa ossea si perde più rapidamente di quanto non sia stata creata. Quanta probabilità un singolo individuo ha di sviluppare l’osteoporosi dipende, in parte, da quanta massa ossea ha: più alto è il picco di massa ossea  e minore è la probabilità che si sviluppi l’osteoporosi durante l’invecchiamento. Tuttavia, una serie di fattori possono aumentare la probabilità di sviluppare l’osteoporosi; alcuni di questi rischi sono immodificabili e sono:

  • Sesso: le donne hanno maggiori probabilità di sviluppare l’osteoporosi rispetto agli uomini;
  • Età: più si invecchia e più ci si espone al rischio osteoporotico;
  • Etnia: sono maggiormente a rischio di osteoporosi le razze caucasica e asiatica;
  • Storia familiare: avere un parente stretto con l’osteoporosi comporta un rischio maggiore.

L’osteoporosi è una malattia che risente fortemente dei livelli di determinati ormoni, ad esempio:

  • Ormoni sessuali:  bassi livelli di ormoni sessuali tendono a indebolire l’osso. La riduzione dei livelli di estrogeni nelle donne in menopausa è uno dei fattori di rischio maggiori per lo sviluppo dell’osteoporosi.
  • Ormone tiroideo: livelli esageratamente alti di ormone tiroideo possono causare un eccessivo rimodellamento osseo e predisporre all’osteoporosi.

Al processo osteoporotico possono contribuire anche fattori dietetici come un basso apporto di calcio –  contribuisce a ridurre la densità della massa ossea – e problemi della sfera alimentare – essere sottopeso indebolisce l’osso sia negli uomini che nelle donne. Molto importante è, inoltre, il ruolo rivestito dai farmaci: ad esempio, è stato ampiamente dimostrato che l’uso cronico di corticosteroidi, come il prednisone e il cortisone, interferisce con il processo di ricostruzione ossea.

Il rischio di sviluppare osteoporosi è maggiore nelle persone che soffrono già di determinati disturbi medici, tra cui:

  • Celiachia e malattie infiammatorie croniche intestinali,
  • Malattia renale o epatica,
  • Neoplasie,
  • LES, artrite reumatoide e connettiviti varie.

Infine, alcune cattive abitudini possono aumentare il rischio di osteoporosi, ad esempio lo stile di vita sedentario, l’eccessivo consumo di alcool – più di due bevande alcoliche al giorno – ed il fumo di sigaretta.

Come si manifesta l’osteoporosi?

L’osteoporosi di per sé è una malattia asintomatica; non ci sono sintomi nelle prime fasi della perdita ossea. Una volta che le ossa sono state indebolite dal processo osteoporotico, possono comparire le complicanze; in particolare, le fratture a carico della colonna vertebrale e dell’anca rappresentano la complicanza più grave dell’osteoporosi:

  • Le fratture dell’anca sono spesso causate da una caduta e possono causare disabilità e persino un aumento del rischio di morte, specialmente in pazienti molto anziani che presentano numerose comorbidità.
  • Le fratture vertebrali possono verificarsi anche spontaneamente, senza che un trauma le abbia determinate: le vertebre, infatti, possono indebolirsi al punto che possono accartocciarsi, il che può provocare dolore alla schiena, diminuzione dell’altezza del paziente e una postura curva in avanti.

La frattura in un osso osteoporotico si verifica molto più facilmente rispetto ad un osso normale e, talvolta, può decorrere anche in modo asintomatico; altre sedi comunemente interessate sono il polso, l’omero ed il radio.

Come si fa diagnosi di osteoporosi?

La diagnosi di osteoporosi può essere posta in vari momenti della patologia, sia quando il paziente è asintomatico sia quando ha già riportato numerose fratture. La diagnosi si basa sia su valutazioni strumentali che di laboratorio. L’esame strumentale che consente di porre diagnosi è la densitometria ossea o mineralometria ossea computerizzata (MOC). Si tratta di un’indagine che utilizza raggi X per determinare la massa ossea, e in particolare la quantità e la densità minerale nei distretti a maggior rischio di frattura: le vertebre lombari e la parte prossimale del femore.

La radiografia tradizionale consente di evidenziare segni indiretti di osteoporosi, ed è impiegata specialmente per dimostrare la presenza di fratture.

Qual è il trattamento dell’osteoporosi?

Il trattamento dell’osteoporosi è basato su una stima del rischio di frattura basata sui risultati della densitometria ossea. Se il rischio è elevato, i farmaci più prescritti sono i bifosfonati.

Nelle donne, la terapia sostitutiva con gli estrogeni, soprattutto se iniziata subito dopo la menopausa, può aiutare a mantenere la densità ossea. Tuttavia, la terapia con estrogeni non è scevra di effetti collaterali, pertanto, l’impiego degli estrogeni nella terapia dell’osteoporosi viene in genere riservato alle donne andate precocemente in menopausa o alle donne i cui sintomi della menopausa richiedono un trattamento.

Altri farmaci per l’osteoporosi sono il denosumab e la teriparatide: sono farmaci utilizzati in seconda linea, quando i comuni trattamenti per l’osteoporosi non sono in grado di controllare la patologia.

Diversamente, se il rischio di frattura non è elevato, il trattamento dell’osteoporosi potrebbe limitarsi ad intervenire sulla prevenzione, agendo sui fattori di rischio: una buona alimentazione, con adeguata assunzione di proteine e supplementi di calcio ove previsto, è il primo passo per mantenere le ossa in buona salute. Il mantenimento di un peso corporeo appropriato è un accorgimento utile per i pazienti osteoporotici, oltre che per la salute in generale. Importante è il monitoraggio dei valori di vitamina D, che riveste un ruolo cruciale nel migliorare la salute delle ossa: spesso, i pazienti osteoporotici hanno carenze di vitamina D e necessitano un supplemento.

Infine, l’esercizio fisico è un supporto fondamentale nel combattere l’osteoporosi; L’esercizio apporta benefici alle tue ossa, contrastando la perdita di massa ossea ed è tanto efficace quanto più viene eseguito con regolare frequenza.

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