Di Chiara Di Lucente

Si tratta della seconda causa di morte a livello globale, il cui carico cresce sempre di più: stiamo parlando dei tumori. Ma che cos’è un cancro, come insorge e come ridurre il rischio di svilupparlo?

Sebbene in passato anche solo nominarlo fosse un vero e proprio tabù, i recenti progressi della ricerca ne hanno reso più facile l’individuazione e la diagnosi: stiamo parlando del cancro, o meglio, delle malattie neoplastiche. Spesso, infatti, esso viene percepito come un’unica malattia, ma “cancro” è un termine che ne racchiude oltre 200 differenti, in grado di colpire diverse sedi del corpo e con caratteristiche e decorsi molto eterogenei tra loro. Tutte le malattie neoplastiche, comunque, sono accomunate dalla proliferazione incontrollata delle cellule, svincolata dai processi di controllo a cui esse sono normalmente sottoposte. Il nostro organismo, infatti, solitamente è in grado di regolare la moltiplicazione e la trasformazione delle cellule che lo costituiscono, ma quando questa capacità viene meno, si può verificare la crescita incontrollata di cellule, che poi che possono invadere i tessuti circostanti e anche altri organi: in quel caso si verifica l’insorgenza di una malattia neoplastica.

Il peso associato al cancro continua a crescere a livello globale, esercitando un enorme carico fisico, emotivo ed economico sulle singole persone, sulle loro famiglie, sulla comunità e sui sistemi sanitari nazionali. Fortunatamente, nei paesi ad alto reddito i tassi di sopravvivenza di molti tipi di cancro stanno migliorando, grazie alla diagnosi precoce e a cure di qualità e sempre più personalizzate. Tuttavia, molti paesi a basso e medio reddito sono meno preparati a gestire questo carico, e un gran numero di malati di cancro non ha accesso a servizi sanitari di qualità. Ma quali sono i meccanismi di insorgenza e le e strategie di prevenzione delle malattie neoplastiche? Scopriamolo in questo articolo.

Una malattia molto diffusa

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, il cancro è la seconda causa di morte a livello globale: nel 2018 ha causato circa 9,6 milioni di decessi. Nel mondo le neoplasie più diffuse nella popolazione generale sono per gli uomini il cancro del polmone, della prostata, del colon-retto, dello stomaco e del fegato e per le donne quello della mammella, del colon-retto, del polmone, del collo dell’utero e della tiroide. Queste stime sono sovrapponibili a quelle italiane: secondo i numeri dell’Istituto superiore di sanità (Iss), nel 2022 in Italia sono state registrate 390.700 nuove diagnosi di cancro (nel 2020 erano 376.600), 205.000 negli uomini e 185.700 nelle donne. In due anni, si è registrato un incremento di 14.100 casi, probabilmente anche a causa di molte diagnosi perse nel 2020 per le restrizioni dovute alla pandemia di Covid-19. Il tumore più frequentemente diagnosticato, nel 2022, è stato il carcinoma della mammella, seguito da quello del colon-retto, del polmone, della prostata e della vescica.

Una malattia neoplastica può iniziare praticamente ovunque nel corpo umano, che è composto da un numero enorme di cellule con caratteristiche e funzioni molto diverse, ma strettamente organizzate tra loro. Normalmente, infatti, le cellule crescono e si moltiplicano per formarne di nuove quando il corpo ne ha bisogno: quando i tessuti invecchiano o si danneggiano, le cellule che li compongono muoiono e vengono sostituite da altre, che nel frattempo sono andate incontro a moltiplicazione, grazie a processi estremamente controllati dal loro DNA. A volte, però, qualcosa va storto: il DNA di una cellula, infatti, per una serie di cause diverse, dovute al caso, a sostanze nocive nell’ambiente – come il fumo di tabacco o i raggi ultravioletti – o per predisposizioni ereditarie può accumulare errori (detti anche mutazioni) che portano alla distruzione di questi processi ordinati. Questo causa una moltiplicazione cellulare incontrollata, insieme a una serie di eventi in grado di evadere i normali meccanismi di controllo, fino alla formazione di un tumore.

A sua volta, un tumore può essere canceroso (o maligno) o non canceroso (benigno). I tumori cancerosi sono quelli che tendono a diffondersi e a invadere i tessuti vicini, finendo per viaggiare in altre parti del corpo e formare altri tumori (un processo chiamato formazione di metastasi). I tumori benigni non sono cancerosi e non tendono a diffondersi o a invadere i tessuti vicini, tuttavia a volte possono essere molto grandi e causare sintomi gravi o pericolosi per la vita, come quelli associati ai tumori benigni del cervello. I tumori possono essere solidi, ovvero formati da una massa compatta, oppure liquidi, ovvero costituiti da cellule tumorali in sospensione, come i tumori del sangue. Non ci sono sintomi specifici che possano indicare o confermare la presenza di un tumore, tuttavia, se si nota un nodulo o un rigonfiamento insolito, sangue nelle urine, variazioni nella funzionalità intestinale o altri cambiamenti nel funzionamento del proprio corpo, la cosa migliore è consultare il medico, che prescriverà le indagini più adeguate.

Fattori di rischio e prevenzione

Di solito non è possibile sapere esattamente perché una persona sviluppa un tumore e un’altra no, ma numerosi studi epidemiologici hanno dimostrato che alcuni fattori possono aumentare le probabilità di insorgenza di cancro e quindi vengono chiamati fattori di rischio; diversi di essi possono essere evitati perché legati a comportamenti e a stili di vita, altri invece no, come quelli legati alla familiarità o all’età. I fattori di rischio noti o sospetti più studiati per il cancro sono:

  • l’invecchiamento;
  • fattori ereditari;
  • l’esposizione a radiazioni;
  • il consumo di alcol;
  • il fumo di sigaretta, anche quello passivo;
  • una dieta povera di frutta e verdura e ricca di carni processate;
  • l’esposizione a determinati agenti infettivi (come il virus dell’epatite B, HPV e HIV);
  • sovrappeso e obesità;
  • sedentarietà.

Insomma, il cancro è una malattia multifattoriale, in cui entrano in gioco numerosi fattori, non tutti modificabili. Comunque sia, adottando specifici comportamenti è possibile ridurre il rischio di sviluppare una malattia neoplastica e diminuire il carico di malattia a essa associata. Secondo l’Oms, infatti, tra il 30% e il 50% dei decessi per cancro potrebbe essere prevenuto modificando o evitando i principali fattori di rischio e implementando strategie di prevenzione esistenti. In particolare, le strategie di prevenzione dei tumori si dividono in tre categorie: prevenzione primaria, secondaria e terziaria.

  • Prevenzione primaria: si concentra sulla prevenzione dell’insorgenza del tumore attraverso la promozione di stili di vita salubri e la riduzione dei fattori di rischio noti. Questi possono includere: smettere di fumare, seguire una dieta equilibrata, fare attività fisica regolarmente, evitare l’esposizione eccessiva ai raggi UV, evitare il consumo eccessivo di alcol, limitare l’esposizione a sostanze chimiche e agenti cancerogeni noti, fare regolarmente controlli medici per individuare precocemente eventuali malattie neoplastiche. 
  • Prevenzione secondaria: si concentra sulla diagnosi precoce del tumore attraverso screening regolari, per individuare la malattia in una fase iniziale, quando è più facilmente trattabile. 
  • Prevenzione terziaria: si concentra sulla riduzione della disabilità e della mortalità legate al tumore attraverso il trattamento tempestivo e la riabilitazione.