Di Chiara Di Lucente
Scopriamo in questo articolo come proteggere la tua pelle dal sole, riconoscere i tumori cutanei e adottare strategie efficaci di prevenzione
Con l’arrivo dell’estate, torniamo a esporci al sole e la nostra pelle diventa più vulnerabile che mai. È un dato di fatto che i raggi UV possono danneggiare la cute: causano scottature immediate e nel lungo termine contribuiscono all’invecchiamento precoce della pelle, alla formazione di cheratosi e, nei casi più gravi, possono favorire lo sviluppo di melanoma e altri tumori della pelle non melanoma. In particolare, questi ultimi comprendono vari tipi di neoplasie, tra cui carcinomi spinocellulari e basocellulari, ma anche linfomi, tumori degli annessi cutanei, carcinoma di Merkel e altre forme rare. Tali tumori possono svilupparsi principalmente sulla pelle esposta al sole in forma locale e, se individuati precocemente, hanno un alto tasso di guarigione con interventi chirurgici minimi. Il melanoma, invece, è meno comune ma più pericoloso rispetto agli altri tumori cutanei. Può colpire persone di qualsiasi tonalità di pelle, anche se quelle con carnagione chiara e scarsa produzione di melanina sono particolarmente a rischio. La melanina, pigmento protettivo presente nell’epidermide, aiuta a difendere la pelle dai danni UV, ma il cancro della pelle può svilupparsi anche in individui con pelle più scura o con meno esposizione solare. Ma come riconoscere questi tumori e come fare prevenzione? Scopriamolo in questo articolo.
La pelle e i tumori della pelle
Prima però facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire come è fatto e come funziona l’organo colpito da questi tumori, la pelle. Quest’ultima svolge diverse funzioni fondamentali per il nostro organismo, tra cui proteggerlo dai danni e dagli agenti esterni, mantenere la temperatura corporea più o meno costante, sbarazzarsi di alcuni prodotti di scarto attraverso il sudore e produrre la vitamina D, che a sua volta ha un ruolo cruciale nella salute delle nostre ossa. La pelle è composta da due strati principali: l’epidermide, ovvero la parte più esterna e il derma, la parte sottostante. I cheratinociti sono le cellule più diffuse all’interno dell’epidermide. In particolare, le cellule basali, un tipo di cellule staminali situato nella parte inferiore di questo strato cutaneo, sono cruciali perché hanno il ruolo di produrre tutti gli altri cheratinociti che popolano la pelle. I due strati superiori della pelle sono composti da cellule morte che vengono spinte verso l’alto dallo strato basale. Queste cellule sono ricche di cheratina, una sostanza resistente e cerosa prodotta dai cheratinociti, che rende la pelle robusta e aiuta a proteggere il corpo dall’esterno.
È dallo strato basale dell’epidermide che può originarsi il carcinoma basocellulare, il tipo più diffuso di cancro della pelle. Il carcinoma basocellulare si sviluppa principalmente nelle zone del corpo esposte al sole, come viso, testa, orecchie e collo. Il carcinoma squamocellulare della pelle si sviluppa anch’esso dai cheratinociti, ma nello strato cellulare appena sopra quello basale. Questi tumori possono formarsi in varie parti del corpo ed è importante monitorarli per prevenire complicazioni più gravi. Infine, il melanoma cutaneo, invece, ha origine dai melanociti, cellule presenti negli strati profondi all’interno dell’epidermide che producono la melanina, un pigmento marrone responsabile della colorazione della pelle e che si forma quando la pelle è esposta al sole. La melanina svolge un ruolo cruciale nella protezione della pelle dai danni provocati dai raggi ultravioletti (UV) del sole. Le radiazioni UV possono danneggiare il materiale genetico nelle cellule della pelle, causando scottature e, nel tempo, danni sufficienti al DNA possono innescare una crescita incontrollata delle cellule che porta allo sviluppo del cancro. La melanina è anche responsabile dell’abbronzatura: i melanociti producono più melanina quando sono esposti al sole, trasferendola ad altre cellule per proteggerle dai raggi solari. Il melanoma cutaneo può avere origine in qualsiasi parte del corpo, anche su palmi delle mani, piante dei piedi e sotto le unghie.
Venendo ai numeri, i tumori della pelle non melanoma sono molto comuni e, nonostante gli sforzi per prevenire i danni causati dal sole, la loro incidenza continua a crescere. Dal 1960, i casi sono aumentati dal 3% all’8% ogni anno a livello globale, con l’incidenza del carcinoma basocellulare che subisce un aumento del 10% ogni anno. Negli Stati Uniti, si stima che si verifichino oltre un milione di casi di tumori della pelle non melanomi ogni anno, e tra il 20-30% di questi sono carcinomi spinocellulari. In Europa, i tassi di incidenza variano, con un trend in aumento nelle regioni del nord come Svezia, Danimarca, Irlanda e Paesi Bassi. Secondo dati italiani dell’Airtum, il carcinoma spinocellulare è il secondo tumore cutaneo più comune nelle forme invasive, con un’incidenza media di 4,2 casi ogni 100.000 abitanti tra gli uomini e 2,4 casi ogni 100.000 tra le donne. Il carcinoma basocellulare rappresenta circa il 15% di tutte le neoplasie. Sebbene abbia generalmente una prognosi favorevole, la sua alta frequenza lo rende un problema significativo per la salute pubblica, con un’incidenza di circa 31,9 casi ogni 100.000 abitanti tra gli uomini e 22,8 casi ogni 100.000 tra le donne. Il melanoma, invece, era considerato raro fino a pochi anni fa, soprattutto fino all’adolescenza. Negli ultimi 20 anni, i nuovi casi sono aumentati di oltre il 4%, con un incremento maggiore negli uomini rispetto alle donne. In Italia, negli ultimi anni, sono stati diagnosticati oltre 12.000 casi di melanoma cutaneo, di cui circa il 60% tra gli uomini e il 40% tra le donne. Le donne, inoltre, tendono a sviluppare meno metastasi, rispondono meglio alle terapie e hanno una maggiore sopravvivenza.
Come riconoscerli e come prevenirli
I tumori della pelle possono crescere lentamente nel corso di anni oppure svilupparsi rapidamente nel giro di pochi mesi. Il carcinoma basocellulare si presenta solitamente nelle aree del corpo esposte al sole, come il collo o il viso. Può apparire come un nodulo perlato o ceroso, una lesione piatta color carne o marrone, simile a una cicatrice oppure una piaga che sanguina o forma croste, guarisce e poi ritorna al punto di partenza. Il carcinoma spinocellulare può apparire come un nodulo rosso e duro o una lesione piatta con una superficie squamosa e con croste. Il melanoma, invece, può iniziare come un nuovo neo sulla pelle o come il cambiamento di un neo esistente. Poiché può svilupparsi in qualsiasi parte del corpo, anche in zone non facilmente visibili come la schiena, è importante controllare regolarmente tutta la pelle, comprese le mucose. L’Istituto Superiore di Sanità consiglia di monitorare i nei e i cambiamenti dei nei con il metodo delle 5 lettere dell’alfabeto:
- A: Asimmetria – La forma di una metà del neo è diversa dall’altra
- B: Bordi – I contorni del neo sono irregolari, dentellati o sfumati
- C: Colore – Il colore del neo non è uniforme
- D: Dimensioni – Le dimensioni del neo cambiano
- E: Evoluzione – Forma e colore del neo cambiano rapidamente
Monitorare regolarmente i nei e agire prontamente in caso di cambiamenti è fondamentale per la salute della pelle e per prevenire complicazioni. Consultare un medico per controlli periodici aiuta a rilevare eventuali cambiamenti nel tempo. Se necessario, il medico può consigliare una visita specialistica da un dermatologo o un oncologo, che potrà esaminare più a fondo il neo sospetto e, se opportuno, rimuoverlo per un esame istologico, determinando se è benigno o maligno.
Infine,