Di Chiara Di Lucente

Il sangue è una risorsa fondamentale e insostituibile: vediamo perché le donazioni di sangue sono così importanti

Un gesto all’apparenza semplice può fare moltissimo: stiamo parlando della donazione di sangue. Il sangue, infatti, è un bene prezioso e insostituibile e ogni giorno migliaia di individui beneficiano delle donazioni volontarie, essenziali, per esempio, per il trattamento di patologie complesse, per la buona riuscita di interventi chirurgici delicati, per la produzione di medicinali indispensabili. È per questi motivi che, dal 2005, ogni 14 giugno si celebra la Giornata mondiale del donatore di sangue, che ricorda l’importanza di questo gesto altruistico: l’Organizzazione mondiale della sanità ha istituito questa giornata proprio per sensibilizzare la popolazione generale, le istituzioni e i decisori politici sull’importanza dei donatori di sangue, al fine di garantire trasfusioni sicure a tutti coloro che ne hanno bisogno.

Cos’è il sangue e a cosa serve

Facciamo un passo indietro. In cosa consiste questa sostanza così fondamentale? Il sangue è un fluido corporeo specializzato composto da quattro componenti principali: plasma, globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. All’interno del nostro organismo esso ricopre diverse funzioni cruciali, tra cui il trasporto di ossigeno e sostanze nutritive ai polmoni e al resto dei tessuti, il trasporto delle cellule del sistema immunitario e anticorpi all’interno del corpo, dove servono, il trasporto di messaggeri chimici fondamentali per il funzionamento dell’organismo come gli ormoni, il trasporto di prodotti di scarto ai reni e al fegato, la regolazione della temperatura corporea e così via.
Vediamo le sue componenti più nel dettaglio: il plasma è quella liquida, che contiene acqua, zucchero, grassi, proteine e sali; il suo ruolo principale è quello di trasportare le cellule del sangue in tutti i distretti dell’organismo, insieme alle altre sostanze che abbiamo già citato. I globuli rossi sono le cellule più abbondanti all’interno del sangue: grazie a una sostanza chiamata emoglobina, che conferisce loro anche la colorazione, essi sono responsabili del trasporto dell’ossigeno dai polmoni al resto del corpo e del ritorno dell’anidride carbonica dai tessuti ai polmoni. I globuli bianchi sono meno numerosi dei globuli rossi e svolgono un ruolo fondamentale nel sistema immunitario, mediando la risposta contro i batteri, virus, sostanze estranee e tutto ciò che può mettere in pericolo l’organismo. Le piastrine, invece, sono frammenti di cellule coinvolte nel cosiddetto processo di coagulazione: quando si verifica una lesione, le piastrine si raggruppano nel sito danneggiato per formare il cosiddetto coagulo, un grumo che ferma la perdita di sangue in quel punto e promuove la guarigione.

Le cellule del sangue si sviluppano dalle cosiddette cellule staminali ematopoietiche presenti nel midollo osseo; queste ultime sono cellule che possiedono determinate caratteristiche per cui, a seconda dei segnali che ricevono, possono differenziarsi in globuli rossi, globuli bianchi o piastrine. Oltre al midollo osseo, esse si trovano nel sangue circolante e nel cordone ombelicale; grazie alla loro versatilità, le cellule staminali ematopoietiche possono essere utilizzate anche a scopo terapeutico, per trattare diverse malattie del sangue come le leucemie, i linfomi, l’insufficienza del midollo osseo e i disturbi immunitari. Insomma, all’interno dell’organismo il sangue, con tutte le sue componenti, svolge numerosissime funzioni, tutte fondamentali: ecco perché è così importante averlo a disposizione grazie alle donazioni.

Qualche numero sulle donazioni di sangue e perché farle

In Italia, il sistema di donazione del sangue si basa totalmente sui donatori volontari periodici non remunerati. Secondo i dati del ministero della Salute nel nostro paese ci sono circa 1,6 milioni di donatori, di cui 1,38 lo fanno periodicamente. Grazie a questi atti di generosità è possibile cambiare drasticamente la vita delle persone; solo in Italia le donazioni di sangue salvano la vita di circa 630.000 persone all’anno, con una media di una persona al minuto. Le trasfusioni di sangue, infatti, sono indispensabili per il trattamento di molte patologie: per esempio, una persona con beta-talassemia ha bisogno di circa 25 trasfusioni di sangue all’anno per sopravvivere, mentre per la buona riuscita di un intervento chirurgico complesso come un trapianto di cuore e la completa ripresa del paziente possono essere necessarie da 30 a 40 sacche di sangue. Le trasfusioni sono anche cruciali per trattare e per assicurare una buona qualità della vita a chi soffre di malattie come leucemie e insufficienze renali croniche. Non solo il sangue intero: anche il plasma, ottenuto tramite la donazione specifica, viene utilizzato per produrre medicinali plasmaderivati come l’albumina e le immunoglobuline, fondamentali per il trattamento di malattie del fegato, per le terapie antitetaniche e per molte altre condizioni mediche che richiedono un supporto da parte del sistema immunitario.

Sempre secondo i dati del ministero della Salute, in media si effettua una donazione di sangue ogni 10 secondi, consentendo di trasfondere 1.800 pazienti al giorno e trattare migliaia di persone al giorno con i medicinali derivati dal plasma. Tuttavia, nonostante l’impegno dei donatori, la domanda di sangue e di medicinali plasmaderivati supera spesso l’offerta, e, sebbene le sperimentazioni sul sangue sintetico siano promettenti, al momento non esiste un’alternativa che possa sostituire in maniera efficace questa importante risorsa. Pertanto, la donazione di sangue su base volontaria rimane essenziale per garantire le cure a coloro che ne hanno bisogno.

Come fare una donazione

Sempre secondo il ministero della Salute, per donare il sangue in Italia ci sono diverse opzioni disponibili:

  • Servizi trasfusionali ospedalieri: è possibile recarsi in uno dei 278 servizi trasfusionali presenti all’interno degli ospedali disseminati in tutto il territorio italiano.
  • Unità di raccolta delle associazioni di volontari: ne esistono circa 1.300 unità di raccolta allestite in varie località in tutta Italia.
  • Autoemoteche: si tratta di unità mobili autorizzate, accreditate dalle autorità regionali, che si spostano in diverse zone per raccogliere le donazioni di sangue.

Una volta scelta l’opzione più conveniente, la donazione avviene in più fasi; come prima cosa, il donatore dovrà compilare un questionario che verrà utilizzato dal medico selezionatore per individuare eventuali motivi di sospensione temporanea o di esclusione dalla donazione. Alla compilazione del questionario seguirà un colloquio con il medico per approfondire alcune delle risposte date nella fase precedente; se il medico ritiene che le condizioni di salute del donatore non siano ottimali al momento, potrebbe essere richiesto di tornare in un altro momento o di astenersi dalla donazione. Successivamente vengono prelevati campioni di sangue per effettuare le analisi (test per Hiv, epatite B, epatite C, sifilide, emocromo completo, gruppo sanguigno e il livello di emoglobina) che garantiscono la sicurezza e l’idoneità del sangue per le trasfusioni. A seconda delle politiche della struttura, il donatore potrebbe procedere con una donazione immediata o tornare a casa ed essere convocato successivamente per una donazione differita.
Infine, si ha la donazione vera e propria: in particolare, la donazione di sangue intero è la procedura più comune, che richiede circa 15 minuti. Dopo aver donato una sacca di sangue di circa 450 ml, il sangue viene separato nelle sue tre componenti principali, che vengono utilizzate separatamente. Si può donare sangue intero ogni 3 mesi per gli uomini e le donne non in età fertile, due volte l’anno per le donne in età fertile. È possibile anche donare plasma tramite la cosiddetta plasmaferesi: in questo processo, grazie a un particolare macchinario in grado di separare la componente liquida del sangue dalle cellule, vengono prelevati circa 600-700 ml di plasma; il tempo di donazione dipende dal flusso di sangue del singolo individuo, ma in media dura circa 50 minuti. È possibile donare il plasma ogni 14 giorni. Procedura meno comune è la donazione di piastrine, processo che impiega circa un’ora e mezza ed è possibile fare sei volte l’anno. Dopo la donazione, sarà necessario osservare un periodo di riposo di qualche minuto e di mangiare e bere qualcosa per riequilibrare la perdita di liquidi.

In conclusione, l’importanza della donazione del sangue non può essere sottovalutata: si tratta di un gesto semplice, ma che ha un impatto duraturo e che può davvero fare la differenza per moltissime persone. Per questo è fondamentale sensibilizzare tutti i cittadini sull’importanza di diventare donatori di sangue regolari e incoraggiare le persone a partecipare alle campagne di donazione nelle proprie comunità.

Fonti: