Il cancro del polmone è un tumore che origina dai polmoni. I polmoni sono due organi spugnosi, siti nella gabbia toracica, che permettono lo scambio ossigeno e anidride carbonica.
Il cancro al polmone è la principale causa di decessi per tumore nei Paesi Industrializzati, sia tra gli uomini e sia tra le donne. Il cancro al polmone miete più vite ogni anno rispetto al cancro al colon, alla prostata, alle ovaie e al seno messi insieme.
Le persone che fumano hanno il maggior rischio di contrarre un tumore ai polmoni; in particolare tale rischio aumenta con il tempo e il numero di sigarette fumate. Se si smette di fumare, anche dopo aver fumato per molti anni, si riduce significativamente la possibilità di sviluppare cancro ai polmoni.
Qual è il peso epidemiologico dei Tumori Polmonari?
Il tumore polmonare rappresenta la prima causa di morte per cancro nei Paesi Industrializzati. La sua incidenza è in aumento in tutti i Paesi più industrializzati dall’inizio del secolo scorso e tende a crescere soprattutto negli uomini fra i 45 e i 55 anni. In Italia nel 1986 la sua incidenza era di 67/100.000 abitanti. Nuovi casi di tumore polmonare si registrano sempre più nel sesso femminile a causa dell’aumento delle donne fumatrici.
Quali sono i tipi di Tumori Polmonari?
Le neoplasie polmonari primitive si dividono in benigne, a malignità intermedia e maligne. Le neoplasie maligne sono di gran lunga le più frequenti: ad essi appartengono il carcinoma broncogeno, i sarcomi polmonari, il blastoma e il linfoma polmonare.
Il tumore broncogeno tra questi è quello più frequente; questo, le ultime linee guida, lo classificano in:
- Carcinoma polmonare a piccole cellule: si verifica quasi esclusivamente in forti fumatori ed è meno comune del carcinoma polmonare non a piccole cellule ma è a prognosi peggiore;
- Carcinoma polmonare non a piccole cellule: identifica due diversi tipi di tumori polmonari che si comportano in modo simile cioè il carcinoma a cellule squamose, l’adenocarcinoma e il carcinoma a grandi cellule.
Quali sono le cause dei Tumori Polmonari?
Come tutti i tumori la causa esatta non è nota, ma deriva da un’interazione complessa tra fattori ambientali e genetici.
Tra i fattori di rischio il fumo è quello più importante (circa l’80% dei pazienti affetti da cancro al polmone fuma o è stato fumatore). Il rischio di contrarre la neoplasia è direttamente correlato al numero di sigarette fumate ed al numero di anni di esposizione. Complessivamente la malattia è da 4 a 12 volte (a seconda degli studi) più frequente nei fumatori rispetto ai non fumatori.
Altri fattori di rischio sono rappresentati dall’inquinamento atmosferico, dalle esposizioni professionali a sostanze nocive (lavoratori addetti al trattamento dell’acciaio impegnati negli altiforni, saldatori, verniciatori, specie in mancanza di maschere di protezione) da lesioni polmonari infiammatorie tubercolari (cancri su cicatrice), da pregresso cancro della laringe o pregresso cancro polmonare (secondo tumore polmonare) nel 4-5% dei casi.
Quali sono i sintomi dei Tumori Polmonari?
Il cancro al polmone in genere non causa segni e sintomi nelle sue prime fasi. Segni e sintomi del tumore polmonare si verificano in genere solo quando la malattia è in fase avanzata.
I sintomi possono essere distinti in:
- Sintomi polmonari: tosse insistente, emoftoe (emissione di sangue con la tosse), dispnea, polmoniti ricorrenti, formazione di un ascesso.
- Sintomi generali: astenia, perdita di peso, febbricola.
Altri sintomi possono essere presenti in una fase più avanzata in relazione a:
- invasione della parete toracica, che si manifesta essenzialmente con dolore.
- invasione delle strutture del mediastino: paralisi del diaframma per invasione del nervo frenico; disfonia per invasione del nervo ricorrente; disfagia per infiltrazione diretta dell’esofago o, più spesso, per compressione linfonodale; sindrome della Vena Cava Superiore per ostruzione del vaso in questione con caratteristica comparsa di edema dei distretti corporei superiori o “a mantellina” per infiltrazione diretta o compressione linfonodale e associata trombosi venosa secondaria.
- occupazione pleurica: dispnea ingravescente per presenza di versamento pleurico reattivo o metastatico.
- infiltrazione del plesso brachiale e ganglio stellato (Tumore di Pancoast o del solco superiore): dolore all’arto superiore omolaterale; Sindrome di Claude-Bernard-Horner (miosi, ptosi palpebrale ed enoftalmo).
In alcuni casi possono essere presenti delle sindromi paraneoplastiche, associate a caratteristici sintomi che possono precedere la diagnosi di molti mesi e sono rappresentati da:
- Osteo-artropatia polmonare ipertrofica con segno tipico rappresentato dall’ippocratismo digitale con dita “a bacchetta di tamburo” e unghie “a vetrino di orologio”;
- Sindrome da inappropriata secrezione di ADH con sintomi caratterizzati da nausea, vomito e confusione per importante calo della concentrazione del sodio nel sangue;
- Sindrome da inappropriata secrezione di ACTH (Sindrome di Cushing) caratterizzata dalla produzione di sostanze ACTH-simili non sopprimibile dal cortisone che si manifesta con debolezza progressiva, iperglicemia, alcalosi, abbassamento delle concentrazioni sieriche del potassio;
- Ipercalcemia per aumentata produzione di da parte della neoplasia di paratormone e prostaglandina PGE2;
- Miopatie e neuropatie paraneoplastiche caratterizzate da sindromi simil-miasteniche (affaticabilità muscolare) per presenza di anticorpi IgG che interferiscono con la placca motrice muscolare.
Come si fa diagnosi di Tumore Polmonare?
La diagnosi di tumore al polmone può avvenire in maniera accidentale (durante esami eseguiti per altri motivi) oppure deriva da un percorso diagnostico che parta dal sospetto clinico, sebbene i sintomi di neoplasia polmonare diventano caratteristici solo in fase avanzata.
Per identificare la presenza del tumore al polmone si eseguono solitamente:
- Test di imaging: radiografia del torace e TAC.
- Citologia dell’espettorato: osservare l’espettorato prodotto durante la tosse al microscopio può talvolta rivelare la presenza di cellule di cancro ai polmoni.
- Biopsia ed esame istologico: si esamina un campione di cellule prelevate durante una biopsia eseguita in diversi modi (tramite broncoscopia, mediastinoscopia, percutanea con guida TAC). Un campione bioptico può anche essere preso da linfonodi o altre aree in cui il cancro si è diffuso, come il fegato. L’esame istologico permette di diagnosticare il tipo di tumore e determinare la prognosi e guidare il trattamento.
Una volta diagnosticato il tumore al polmone, bisogna stadiare il tumore, cioè capire quanto è esteso e quanto è grave per decidere quale terapia è più appropriata.
I test di stadiazione (per comprendere a che stadio si trovi effettivamente la malattia tumorale) possono includere procedure di imaging diverse quali TAC, RM, tomografia a emissione di positroni (PET) e scansioni ossee.
Gli stadi del cancro del polmone sono indicati da numeri romani che vanno da 0 a IV, con gli stadi più bassi che indicano il cancro che è limitato al polmone. Allo stadio IV, il tumore è considerato avanzato e si è diffuso ad altre aree del corpo.
Come si fa trattano i Tumori Polmonari?
Il trattamento del tumore al polmone è basato su una serie di fattori, come lo stato di salute generale, il tipo e lo stadio del tumore e le preferenze del paziente.
Solitamente un team di specialisti multidisciplinare (costituito solitamente da oncologo, patologo, pneumologo, radioterapista, radiologo, chirurgo toracico) lavora insieme per determinare le migliori opzioni di trattamento.
La chirurgia può essere considerata un’opzione valida se il tumore è limitato ai polmoni. Il chirurgo rimuove il cancro ai polmoni e un margine di tessuto sano. Le procedure per rimuovere il cancro del polmone includono:
- resezione a cuneo: per rimuovere una piccola sezione di polmone che contiene il tumore e un margine di tessuto sano;
- resezione segmentale: viene rimossa una porzione più ampia di polmone, ma non un intero lobo;
- Lobectomia: viene rimosso l’intero lobo di un polmone;
- Pneumonectomia: viene asportato un intero polmone.
Solitamente, durante lo stesso intervento chirurgico, il chirurgo può anche rimuovere i linfonodi dal torace per controllare se presentano segni di cancro.
Tecniche chirurgiche avanzate come la chirurgia mini-invasiva e la chirurgia toracoscopica video-assistita (VATS) possono ridurre la degenza ospedaliera dopo l’intervento chirurgico al cancro del polmone e possono permette un più rapido ritorno alle normali attività.
Nei casi di malattia estesa, la chirurgia può essere preceduta da chemioterapia o radioterapia, per ridurre l’estensione del tumore.
In altri casi, chemioterapia e/o radioterapia possono essere eseguite dopo l’intervento chirurgico per rimuovere eventuali cellule tumorali rimaste e per ridurre il rischio di recidiva.
Nei casi avanzati di malattia, soprattutto in presenza di metastasi, la radioterapia e la chemioterapia rappresentano il trattamento principale perché aiutano ad alleviare i sintomi, come il dolore.
Sebbene non si possa prevenire del tutto, si può nettamente ridurre il rischio di contrarre un tumore al polmone.
Si può fare prevenzione dei Tumori Polmonari?
Non fumare e smettere di fumare (anche se si è fumato per anni) permettono di abbassare significativamente il rischio. Quando possibile, bisogna evitare di esporsi anche al fumo passivo.
Oltre a questo, bisogna evitare l’esposizione professionale a determinati cancerogeni usando dispositivi di sicurezza personale come le mascherine.
Avere una vita sana con dieta equilibrata e attività sportiva permette aiuta a prevenire questo tumore.
Nel nostro Centro è attivo il Progetto di Screening “Fumo e Tumore Polmonare” in collaborazione con la “Lasmot” Onlus, il Servizio di Radiologia della Casa di Cura Pierangeli – Synergo ed il Dipartimento di Biologia Molecolare della Facoltà di Medicina dell’Università G. d’Annunzio (Chieti-Pescara), con decorrenza dal 2018 al 2022, che permette di identificare il tumore del polmone nei soggetti a rischio in uno stadio precoce aggredibile chirurgicamente con alti tassi di sopravvivenza.