La prostatite è un processo infiammatorio che interessa la prostata e i tessuti circostanti. Esistono diversi tipi di prostatite: batterica acuta, batterica cronica, abatterica cronica e prostatite asintomatica. Dal punto di vista epidemiologico, la prostatite è una condizione clinica molto frequente, si stima che colpisca circa un terzo della popolazione maschile annualmente. La fascia di età dai 20 ai 40 anni è quella maggiormente a rischio di sviluppare tale patologia. L’infiammazione della prostata colpisce principalmente uomini sessualmente attivi, è un’infiammazione spesso seguita da un’infezione, rientra infatti tra le patologie delle vie urinarie.

Quali sono le cause e i fattori di rischio?

I fattori di rischio più importanti sono:

  • La presenza di microrganismi che  possono raggiungere la ghiandola per via retrograda attraverso l’uretra
  • L’età
  • Le disfunzioni intestinali comportanti una evacuazione irregolare
  • Un’alimentazione irregolare, non equilibrata (forte assunzione di superalcolici, dieta a base di carboidrati e formaggi)
  • Il fumo
  • Soggetti che praticano il coito interrotto durante l’attività sessuale e che hanno rapporti sessuali con partners sessuali multipli
  • Mancanza di sollecitazione muscolare della regione prostatica, con la sedentarietà o l’astinenza eiaculatoria
  • L’eccessiva sollecitazione muscolare (la corsa, l’andare in bicicletta o alcuni tipi di lavoro, che sottopongono il corpo a continue vibrazioni)
  • L’indebolimento delle capacità difensive dell’organismo determinate da disfunzioni del sistema immunitario o da stress e tensioni emozionali, che favoriscono la diffusione dell’infezione

Tipologie di prostatite

  • Prostatite acuta batterica: è un’infezione acuta batterica a carico della ghiandola prostatica con manifestazione febbrile a rapida insorgenza, forti disturbi urinari e ghiandola prostatica ingrandita, molle e dolente all’esplorazione rettale.
  • Prostatite cronica batterica: è un’infezione cronica batterica a carico della ghiandola prostatica caratterizzata da infezioni batteriche persistenti e ricorrenti che, nonostante diversi e ripetuti cicli di terapia antibiotica, non vengono debellate definitivamente.
  • Prostatite cronica non batterica: è un’infiammazione prostatica i cui sintomi sono simili a quelli della prostatite batterica cronica ad esclusione della febbre, che generalmente non è presente, e della presenza di batteri nelle urine o nel liquido spermatico. I sintomi possono presentarsi, attenuarsi, regredire e poi ricomparire.

Quali sono i sintomi della prostatite?

I sintomi, se presenti, dipendono dalla tipologia di prostatite e sono:

  • Disturbi minzionali: riduzione della potenza del getto urinario, sensazione di incompleto svuotamento vescicale, sgocciolio minzionale terminale, minzioni frequenti, soprattutto notturne con emissione di poca urina.
  • Dolore: senso di fastidio e di pesantezza nella zona del perineo (area che va dai testicoli all’ano), bruciore minzionale, fastidio o dolore inguinale e/o testicolare.
  • Sintomi interessanti la sfera sessuale: impotenza, calo del desiderio sessuale, eventuale presenza di tracce di sangue nello sperma (emospermia), eiaculazione precoce. Sono sintomi che interessano più frequentemente i casi di prostatite cronica.
  • Possibile calo della fertilità per modificazioni chimico-fisiche del secreto prostatico.

Nelle prostatiti acute batteriche può essere anche presente febbre con brivido. Nella forma cronica i sintomi perdurano per un periodo superiore ai tre mesi e solitamente il paziente non lamenta febbre, ma sono presenti sintomi irritativi delle vie urinarie (pollachiuria, nicturia, urgenza, stranguria) e dolore pelvico.

Come si fa diagnosi di prostatite?

La diagnosi di prostatite si esegue tramite:

  • Visita urologica: comprende un’anamnesi accurata al fine di valutare i sintomi del paziente; visita generale con esame obiettivo e esplorazione rettale al fine di palpare la ghiandola prostatica e di valutarne volume e consistenza
  • Ecografia vescico – prostatica  con relativo studio dinamico minzionale
  • Uroflussometria con valutazione del residuo post minzionale
  • Esami microbiologici mirati: esame delle urine, spermiocoltura, tampone uretrale
  • In presenza di una sintomatologia da calo del desiderio sessuale e dell’erezione, si eseguiranno i prelievi ematici riguardanti il dosaggio degli ormoni sessuali
  • Richiesta esami specialistici di laboratorio ove necessario

Come si cura la prostatite?

Il trattamento dipende dalla durata della prostatite (acuta o cronica) e dall’eziologia. In particolare, i pazienti affetti da prostatiti batteriche avranno beneficio da una terapia antibiotica con farmaci che raggiungano facilmente le vie urinarie (ad esempio le penicilline ad ampio spettro e i fluorochinolonici). La terapia antibiotica può inoltre essere modulata sulla base dell’antibiogramma, una volta identificato il patogeno responsabile dell’infezione. La terapia va inoltre protratta solitamente per 3-4 settimane. Le prostatiti croniche batteriche infine richiedono cicli prolungati (anche 6-8 settimane) di antibiotici che riescano a penetrare con facilità la capsula prostatica. Se la prostatite condiziona episodi di ritenzione di urina e impossibilità di svuotamento della vescica, può rendersi necessario il posizionamento di un catetere cistostomico sovrapubico. A questo si possono associare modifiche all’alimentazione e dello stile di vita e l’uso di integratori. Le forme di prostatite cronica abatterica possono migliorare con l’utilizzo di antinfiammatori e farmaci alfa-bloccanti, eventualmente associati a fitoterapici. Queste forme di infiammazione della ghiandola prostatica possono migliorare curando l’alimentazione, che dovrà essere leggera, priva di spezie e alcolici, assicurandosi che l’intestino si svuoti regolarmente e somministrando periodicamente dei fermenti lattici.

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