La degenerazione maculare legata all’età (DMLE) è la forma più frequente di maculopatia, cioè malattia che coinvolge la parte centrale della retina, chiamata macula. Essendo la porzione della retina predisposta alla visione dettagliata e fine, un danno maculare può rendere difficile leggere e discriminare i dettagli. Poiché la visione periferica non è influenzata, la DMLE non è causa cecità totale.
La DMLE è detta anche maculopatia senile perché di solito si verifica nelle persone di età superiore ai 50 anni. A causa dell’invecchiamento della popolazione, è probabile che il numero di persone affetto da DMLE aumenti significativamente nei prossimi decenni.
Che cos’è la DLME?
La macula è la porzione centrale della retina che controlla la capacità di discriminazione fine e da essa dipendono il riconoscimento delle forme e dei colori del campo visivo frontale e di conseguenza la capacità di leggere e di scrivere. Il resto della retina serve ad ampliare il campo visivo e ad attirare l’attenzione sugli oggetti individuati. Il danno che si verifica alla macula nella DMLE è legato ai processi di invecchiamento nell’occhio.
Quali sono le cause di DMLE?
Ad oggi le cause della maculopatia non sono ancora del tutto note, ma all’origine della malattia sembra esservi una combinazione di fattori ambientali e genetici che, in alcuni soggetti piuttosto che in altri, aumenterebbe il rischio di sviluppare la malattia.
Tra i fattori ambientali i più importanti sono:
- l’età.
- la dieta: un’alimentazione ricca di grassi saturi ed un consumo eccessivo di alcolici sono legati ad un aumento del rischio.
- l’esposizione prolungata alla luce del sole.
- la razza, nei caucasici il rischio di ammalarsi è maggiore rispetto alle persone di razza nera.
- il sesso, nelle donne che hanno superato i 75 anni il rischio di sviluppare la malattia è più o meno il doppio rispetto a quelli di uomini coetanei.
- le patologie cardiache, l’ipertensione arteriosa e il diabete.
- il fumo di sigaretta, che provoca una riduzione del numero di antiossidanti protettivi presenti a livello oculare (nei fumatori la frequenza della malattia è doppia rispetto a quella dei soggetti non fumatori).
Per ciò che riguarda i fattori genetici, invece, alcuni studi hanno dimostrato che in diversi gruppi familiari come in alcuni singoli individui esiste una predisposizione genetica allo sviluppo della maculopatia senile.
Come può essere classificata la DMLE?
La degenerazione maculare senile può essere di due tipi:
- maculopatia secca o atrofica: rappresenta la forma più comune (circa il 90% dei casi) ed è caratterizzata da un assottigliamento progressivo della retina dovuto al fatto che le cellule visive smettono via via di lavorare andando poi incontro a morte. Questo tipo di degenerazione maculare può essere la conseguenza di una lesione o del fisiologico processo di invecchiamento dell’epitelio pigmentato, a seguito del quale i fotorecettori vanno incontro a morte. Il trasporto di fattori nutritivi e l’eliminazione di rifiuti da parte dell’epitelio pigmentato retinico sono rallentati, per cui si formano depositi intraretinici giallastri (drusen) o pigmentati. La forma atrofica, nella quale in genere la compromissione visiva è minima, non è suscettibile di trattamento laser.
- maculopatia umida o essudativa: è una forma meno comune della precedente, ma ad evoluzione più rapida e dagli effetti più gravi. Si pensa che sia dovuta ad un ridotto apporto di sostanza nutritive a livello della retina che ha come conseguenza quella di andare a stimolare delle sostanze dette fattori di crescita vascolari. Quest’ultimi danno quindi un segnale che determina la produzione di vasi sanguigni anomali che, trasudando siero o sangue, stimolano la formazione di una cicatrice. La maculopatia essudativa, se trattata precocemente, può essere trattata dal laser.
Quali sono i sintomi di DMLE?
Inizialmente i sintomi della maculopatia possono non essere notati grazie alla compensazione operata dall’occhio sano. Ad ogni modo, la sintomatologia che si presenta più comunemente in caso di degenerazione maculare, comprende:
- distorsione delle immagini o metamorfopsia: consiste in una percezione alterata e distorta delle immagini causata dall’alterazione della struttura anatomica provocata dalla malattia. È tra i primi sintomi a manifestarsi e può essere accompagnata da una distorsione delle linee dritte. In alcuni casi il paziente può riferire di percepire delle macchie grigie nel campo visivo.
- scotoma centrale: è il sintomo tipico dello stadio terminale della malattia e consiste in un’area di visione ridotta o assente nel campo visivo centrale (come una macchia) che rende impossibile vedere nel punto in cui si fissa lo sguardo.
Anche nelle forme più gravi di maculopatia la visione paracentrale e laterale viene preservata, per cui in genere non si arriva ad un quadro di totale cecità.
Come si fa diagnosi di DMLE?
La diagnosi di maculopatia viene formulata durante una visita oculistica approfondita nella quale il medico può ricorrere a vari strumenti diagnostici.
Sicuramente è utile l’acuità visiva (in particolare da vicino) utile per valutare la funzionalità maculare oltre che l’esame del fondo oculare per osservare lo stato della retina e la progressione eventuale della malattia.
Esami che permettono di studiare in maniera più approfondita la retina sono la fluorangiografia retinica, che ne permette di studiare la vascolarizzazione e l’OCT.
Un esame che consente di fare diagnosi di maculopatia facilmente è il cosiddetto test di Amsler, il quale fa uso di una griglia di linee perpendicolari al cui centro è presente un piccolo disco nero.
Il test va eseguito un occhio per volta (coprendo quello da non esaminare) e tenendo la griglia ad una normale distanza di lettura; bisognerà quindi fissare il centro della griglia stessa, dove si trova il punto nero. Se tutti i quadratini appaiono normali, il test è negativo; se, al contrario, tutte o una porzione della griglia, appaiono con linee distorte o con zone d’ombra, è probabile che la diagnosi sia positiva.
Come si tratta la DMLE?
Il trattamento della maculopatia degenerativa dipende dalla forma della malattia stessa.
La forma secca, nonostante numerosi studi, è considerata incurabile e non esiste ancora una terapia specifica; è però possibile prevenirla o rallentarne l’evoluzione attraverso un’integrazione alimentare di vitamina C, E, zinco e betacarotene.
Le possibilità di trattamento previste per la forma umida sono invece:
- fotocoagulazione laser;
- terapia fotodinamica: una sostanza fotosensibile iniettata in vena va ad aderire all’endotelio dei vasi neoformati, e quindi viene attivata con un laser non termico portando alla chiusura per trombosi dei vasi anomali. La retina adiacente non viene danneggiata. Di regola sono necessari più trattamenti nell’arco di 1-2 anni;
- iniezione intravitreale di farmaci anti-VEGF: inibiscono la formazione dei vasi che causano le emorragie sottoretiniche.
Si può prevenire la DMLE?
Può essere ridotto il rischio di DMLE mediante:
- interruzione attività tabagica;
- alimentazione ricca di antiossidanti (vitamina C, vitamina E, zinco, ecc.);
- alimenti ricchi di acidi grassi polinsaturi (Omega-3 e Omega-6) come il pesce, tante verdure a foglia verde, noci e frutta fresca.
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