L’appendicite è un’infezione dell’appendice, un sottile diverticolo, di lunghezza variabile che origina dalla prima porzione dell’intestino crasso (cieco). Non ancora si conosce la funzione di questa struttura che però può essere causa di patologia più o meno grave se non trattata. L’appendicite acuta si manifesta in soggetti di tutte le età con prevalenza nell’infanzia e nell’adolescenza; colpisce più frequentemente il sesso maschile.

Quali sono le cause?

L’appendicite acuta è un’infiammazione dell’appendice su base infettiva, generalmente sostenuta da microrganismi che colonizzano l’intestino crasso (Escherichia coli, Bacteroides). Alla base dell’infezione spesso, c’è un’ostruzione del lume appendicolare da aumento del numero di cellule che la compongono (iperplasia del tessuto linfoide) o dalla presenza di coproliti (piccole masse di materiale fecale).

Quali sono i sintomi?

La sintomatologia in corso di appendicite è estremamente variabile in base alle caratteristiche del paziente e allo stadio di gravità della malattia che può causare infiammazione del peritoneo (peritonite) e avere conseguenze fatali. Il sintomo più frequente è il dolore che può assumere modalità di presentazione e localizzazione differenti in base alla lunghezza e alla posizione dell’appendice; solitamente il dolore è localizzato nella parte inferiore destra dell’addome, è costante e può aumentare con la deambulazione. Al dolore si associano altri sintomi: nausea, vomito, diarrea o stitichezza e febbre. Se l’appendice è posta dietro l’intestino crasso (retrocecale), può essere responsabile di dolore al fianco e disturbi urinari che potrebbero essere confusi con una colica renale.

Come si fa diagnosi?

La diagnosi di appendicite è clinica e basata sulla ricerca e sulla valutazione dei sintomi riportati dal paziente o esacerbati da specifiche manovre mediche (esame obiettivo). La conferma diagnostica richiede l’analisi del sangue che metterà in evidenza leucocitosi (incremento del numero di globuli bianchi nel sangue) e l’ecografia dell’addome. È l’indagine strumentale di primo livello, semplice e non invasiva, mediante una sonda ad ultrasuoni posta sull’addome del paziente, permette di verificare la presenza di un’appendice infiammata e ingrossata. In caso di forme di appendicite complicate con ascesso o peritonite possono essere richiesti ulteriori esami strumentali (tac dell’addome).

Come si cura?

Non esiste alcun trattamento farmacologico per curare definitivamente l’appendicite; la chirurgia costituisce l’unica opzione possibile ed efficace. La tecnica chirurgica è mirata alla rimozione dell’appendice (senza la quale si può vivere) e alla pulizia della cavità addominale se necessario. L’appendicectomia (rimozione dell’appendice) può essere effettuata per via:

  • Tradizionale: mediante incisione cutanea addominale
  • Laparoscopica: è una tecnica chirurgica mini-invasiva che richiede l’esecuzione di 3 o 4 piccoli fori addominali delle dimensioni di 1 cm che consentono l’introduzione in addome di strumenti necessari all’esecuzione dell’intervento. È una procedura meno traumatica per i tessuti e che consente una guarigione più rapida oltre a consentire una esplorazione completa del cavo addominale, utile soprattutto nelle giovani donne per esplorazione degli annessi.

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