Di Chiara Di Lucente

Si tratta del principale fattore di rischio per le malattie cardiovascolari: stiamo parlando dell’ipertensione. Scopriamo insieme come funziona, quali sono i fattori di rischio e cosa si può fare per prevenirla

Il 17 maggio ricorre la Giornata mondiale contro l’ipertensione, evento che ha l’obiettivo di sensibilizzare e promuovere la prevenzione, la diagnosi e il controllo dell’ipertensione (o pressione alta), la condizione in cui la pressione del sangue sulle pareti delle arterie è più alta del normale e che rappresenta il principale fattore di rischio per le malattie cardiovascolari, che a loro volta sono una delle prime cause di morte a livello globale.

Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e dei Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie, più di un miliardo di persone in tutto il mondo vive con l’ipertensione, e di queste circa la metà non ne è consapevole: questo vuol dire che esse sono a rischio di complicazioni mediche anche gravi, ma in gran parte evitabili se individuate e curate per tempo. In Italia, secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità, il 56% degli uomini e il 43% delle donne di età compresa tra 35 e 79 anni sono ipertesi, con i valori medi di pressione più elevati nelle regioni del Nord e del Sud rispetto al Centro.

“Misurare accuratamente la pressione sanguigna, controllarla, vivere più a lungo”: è questo il tema dell’edizione di quest’anno, che vuole coinvolgere personale sanitario, decisori politici, volontari e i cittadini con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sull’ipertensione tra la popolazione generale, specialmente nelle aree a basso e medio reddito (quelle in cui si registrano i tassi di incidenza maggiori), e migliorare i metodi di misurazione della pressione sanguigna.

Dal momento che non sempre questa condizione si accompagna a sintomi particolari, infatti, è importante monitorare periodicamente la propria pressione arteriosa, specie se sono presenti fattori di rischio per l’ipertensione. Secondo i dati del sistema di sorveglianza Passi nel periodo 2008-2011, la maggior parte degli italiani adulti (83%) di età compresa tra 18 e 69 anni ha misurato la pressione arteriosa almeno una volta negli ultimi due anni, mentre il 9% non l’ha mai fatto.

Tuttavia è importante tenere d’occhio la propria pressione arteriosa, perché, sempre secondo Passi, una persona su cinque (21%) a cui è stata misurata riferisce di aver ricevuto una diagnosi di ipertensione dal proprio medico. Ma come si genera l’ipertensione, quali sono i fattori di rischio a essa associati e soprattutto come si può prevenire?

Cos’è l’ipertensione e cosa può provocare

Facciamo un passo indietro. Il cuore, contraendosi periodicamente, è responsabile di pompare il sangue a tutti gli organi e tessuti dell’organismo; esso si riempie di sangue proveniente dalle vene (fase chiamata diastole) e poi, attraverso una contrazione del tessuto muscolare, lo spinge nelle arterie, dalle quali poi raggiungerà il resto dell’organismo (sistole). La pressione esercitata dal cuore per far circolare il sangue lungo tutto il corpo si chiama pressione arteriosa, viene misurata in millimetri di mercurio (mmHg) ed è rappresentata da due numeri: la pressione sistolica (detta anche “massima”) e la diastolica (detta anche “minima”).

In particolare, la pressione sistolica è la forza con cui il cuore pompa il sangue quando si contrae, mentre la pressione diastolica è la resistenza al flusso sanguigno nei vasi, quando il cuore si rilassa tra due contrazioni.

Il valore della pressione può variare nel corso della giornata, influenzata anche da alcuni fattori, tra cui gli sforzi, le emozioni, il freddo, il sonno e il riposo. Comunque sia, solitamente i valori normali di pressione arteriosa sono compresi tra 90/60mmHg e 120/80mmHg. Quando invece la pressione arteriosa raggiunge o supera i 140/90mmHg, si inizia a parlare di ipertensione.

Ma perché si sviluppa? Innanzitutto, è bene distinguere due tipi di ipertensione, che si differenziano proprio in base alla causa: vi è l’ipertensione primaria (detta anche essenziale, che rappresenta la stragrande maggioranza dei casi di ipertensione), che non è determinata da una causa precisa, ma da un insieme di fattori dovuti soprattutto all’invecchiamento dell’organismo; poi vi è l’ipertensione secondaria, in cui l’aumento della pressione arteriosa è dovuta a malattie che coinvolgono il cuore, i vasi sanguigni, i reni e le ghiandole surrenali. In generale, comunque, sembra che l’ipertensione sia dovuta alla perdita di elasticità delle pareti delle arterie di grosso calibro: esse diventano più rigide, i vasi sanguigni più piccoli si restringono e quindi il cuore fa più fatica a pompare sangue lungo tutto il corpo, diventando meno efficiente.

È per questo motivo che l’ipertensione rappresenta uno dei principali fattori di rischio per le malattie cardiovascolari, in particolare per l’ictus, per l’infarto del miocardio e le arteriopatie periferiche. Inoltre questa condizione ha conseguenze anche sul sistema renale: se non adeguatamente curata, può condurre a insufficienza renale cronica e causare problemi gravi alla vista. In particolare, è stato dimostrato che diminuire la pressione massima di 10 mmHg o la minima di 5 mmHg sarebbe sufficiente per ridurre il rischio di ictus del 40%, e del 20-25% quello dell’infarto e delle altre patologie coronariche. Monitorare e intervenire sulla pressione arteriosa della popolazione generale, quindi, significa ridurre il rischio che si sviluppino malattie debilitanti e potenzialmente fatali come l’ictus, l’infarto del miocardio, le patologie coronariche, lo scompenso cardiaco, la fibrillazione atriale, e altre malattie legate all’invecchiamento.

Fattori di rischio e strategie di prevenzione

Solitamente l’ipertensione può essere trattata con successo: quando la pressione arteriosa è molto elevata, infatti, si interviene con una terapia farmacologica specifica, che viene stabilita dal medico curante in base ai valori di pressione, la presenza di patologie concomitanti, di danni d’organo o di altri fattori di rischio. Tuttavia, l’ipertensione può essere trattata e prevenuta anche attraverso l’adozione di determinati stili di vita: escludendo quella secondaria, infatti, la maggior parte dei casi di ipertensione è dovuta ad abitudini non corrette, che però possono essere modificate per ridurre il rischio associato a questa condizione. In particolare, sembra che un ruolo chiave nell’insorgenza dell’ipertensione sia ricoperto dalla sedentarietà, da un’alimentazione scorretta (e in particolar modo ricca di sale), dal fumo e dal consumo di alcol. Sempre secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità, infatti, tra gli ipertesi si trovano un maggior numero di persone sedentarie, sovrappeso e obese (rispettivamente del 34%, 44% e 24% contro 28%, 29% e 8% dei non ipertesi), mentre la prevalenza di persone che fa un consumo di alcol abituale elevato è del 7% tra quelle con ipertensione, contro il 4% dei non ipertesi.

Per questi motivi, si raccomanda di monitorare e mantenere la pressione arteriosa a livelli desiderabili fin dalla giovane età, seguendo alcune semplici regole di comportamento. In particolare è importante:

  • mantenere un’alimentazione sana, ricca di frutta e verdura, che, tra gli altri benefici, sono ricche di potassio, micronutriente che aiuta a mantenere bassa la pressione;
  • limitare il consumo di sale a meno di 5 grammi al giorno: tale riduzione può abbassare la pressione di circa 5 mmHg;
  • moderare il consumo di alcol;
  • tenere il proprio peso sotto controllo, in quanto l’aumento di peso è un fattore di rischio per l’insorgenza dell’ipertensione;
  • praticare regolarmente attività fisica di moderata intensità (bastano 30 minuti di cammino a passo svelto al giorno);
  • tenere sotto controllo i livelli di stress.
Fonti:
  • Approfondimenti - L’impatto della pressione arteriosa sulla salute (iss.it)
  • High blood pressure (hypertension) - NHS (www.nhs.uk)
  • Progetto Cuore (iss.it)
  • Tan JL, Thakur K. Systolic Hypertension. 2023 Jan 23. In: StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2023 Jan–. PMID: 29494079.