Dott.ssa Silvia Soccio

La pandemia da Covid -19 ha determinato e continua a determinare nella popolazione italiana una condizione di notevole stress, con ripercussioni non solo sulla salute fisica, ma anche su quella emozionale-psichica, con un aumento esponenziale di disturbi del sonno, attacchi d’ansia, aumento dell’irritabilità, casi di depressione. A cosa è dovuto questo “mal di vivere”?

Le ragioni del disagio psicologico

Ad alimentare il disagio psicologico, oltre alle ricadute sociali ed economiche, è la condizione di attesa e di sospensione dal normale fluire della nostra vita: siamo in attesa – senza sapere con certezza fino a quando – di riprendere le nostre abitudini, i nostri progetti, le nostre routine, la nostra quotidianità. Non solo: anche il tempo di incubazione che normalmente passa tra un contatto con una persona positiva all’infezione di Sars-CoV-2 e la probabile manifestazione dei sintomi ci pone davanti all’attesa. Tutto ciò limita le nostre vite, le nostre possibilità di azione e toglie forza e solidità al nostro senso di stabilità, alimentando timori, paure e ansie.

La paura del contagio, la ricerca dell’immunità, il timore di ammalarsi o che si ammalino i nostri cari possono generare un senso di angoscia, ponendoci davanti alle fondamentali questioni del senso della nostra vita e del senso di limite. La pandemia ci ha sorpresi, mettendoci di fronte a verità certe, ma piuttosto “scomode”: non siamo immortali e abbiamo una capacità molto limitata di controllare ciò che ci circonda, che invece è una delle illusioni più grandi dei nostri tempi.

Il disagio psicologico non è dovuto solo alla pandemia in maniera diretta: in questo momento eccezionale e di emergenza, le persone hanno posto maggiore attenzione alle loro difficoltà, che si sono rivelate in maniera più esplicita. In più, adesso, la vita inevitabilmente diversa da com’era prima della pandemia, non permette di ritornare a una posizione mentale in cui si riusciva a passare sopra ai propri problemi.

Ci sono poi le preoccupazioni di coloro che si trovano in difficoltà economiche legate alla vita lavorativa e ad aspetti concreti del futuro come il lavoro, la casa, la vita: apparentemente questi non si tratta malesseri psicologici, ma la necessità di assicurare il benessere organizzativo ed economico alla propria famiglia può essere pressante e quindi motivo di stress. Si sono riscontrati infatti un aumento dell’ansietà diurna, difficoltà a controllare la quotidianità, difficoltà nell’ambiente di lavoro fino ad arrivare a vere e proprie depressioni.

Trasformare un momento difficile in opportunità

Alla luce di queste ragioni, il rischio di un trauma psichico è molto alto e qualsiasi evento percepito come eccessivamente stressante può innescarlo: può trattarsi di una minaccia all’integrità fisica, propria o di altri, o alla propria identità psicologica. Questi eventi producono reazioni emotive e corporee importanti, che non sempre il cervello riesce ad elaborare.

Quando il trauma psichico non viene elaborato spontaneamente, è come se le emozioni e le sensazioni corporee si bloccassero: in particolare esse partecipano alla costruzione di reti neuronali (i “circuiti” che costituiscono il cervello e lo fanno funzionare) disfunzionali che vanno ad alterare il normale funzionamento psicologico e il benessere della persona nella sua interezza. L’impatto del trauma psichico è altamente soggettivo e varia a seconda delle caratteristiche di personalità, dell’ambiente circostante, della struttura emotiva e cognitiva di ogni persona un evento può essere più o meno traumatico.

Se ti senti sotto stress o sei in un momento di difficoltà emotiva rivolgiti al nostro servizio di sportello psicologico online gratuito della Casa di Cura Pierangeli, insieme possiamo trasformare questo momento difficile in opportunità.