Il giunto pieloureterale è quel tratto di via urinaria che collega il bacinetto renale (la parte del rene in cui si raccoglie l’urina) all’uretere. La stenosi del giunto pieloureterale è una malattia a causa della quale l’urina non riesce a defluire correttamente dal rene all’uretere dovuta a una qualsiasi anomalia che ne alteri la funzione. Il restringimento del giunto, ostacolando il deflusso dell’urina, porta a un suo accumulo nel bacinetto con conseguente dilatazione di quest’ultimo. Più frequente nei maschi (con un rapporto di 5:2 rispetto alle femmine), nella maggior parte dei casi riguarda il rene sinistro e solo nel 10-15% dei casi li coinvolge entrambi.
Quali sono le cause?
Le alterazioni che possono dare origine alla stenosi del giunto pieloureterale possono essere congenite o acquisite, primitive o secondarie ad altre patologie o interventi. Nell’ 80% dei casi è dovuta a un restringimento intrinseco del giunto, mentre nel restante 20% dei pazienti è dovuta alla compressione da parte di elementi esterni (anomalie dei vasi sanguigni o un’inserzione alta dell’uretere). Indipendentemente dalla causa, la sindrome del giunto è una condizione critica per la funzione renale, col passare del tempo e il progredire dell’ostruzione si assottiglia il parenchima renale fino alla sua completa distruzione.
Quali sono i sintomi?
I sintomi sono principalmente legati alle complicanze di tale restringimento. Può essere un reperto accidentale in corso di indagini diagnostiche eseguite per altri motivi. Nei neonati e nei lattanti i sintomi possono essere ritardo o arresto della crescita, febbre oltre 38.5 C°, sangue nelle urine, vomito o diarrea. Nei giovani e negli adulti si può manifestare con infezioni delle vie urinarie, dolori addominali di solito esacerbati da un aumentato apporto di liquidi, ipertensione arteriosa legata alla perdita di parenchima renale, sangue nelle urine, nausea e vomito, anemia, coliche renali, senso di peso.
Come si fa diagnosi?
La diagnosi di stenosi del giunto pieloureterale prevede un’accurata anamnesi e valutazione dei sintomi tramite un colloquio con il medico. L’ecografia prenatale consente di identificare fin da subito un’eventuale sindrome del giunto pieloureterale. In età giovane-adulta l’ecografia dell’apparato urinario, eseguita per la presenza della classica sintomatologia o per altri motivi, rappresenta la metodica diagnostica di prima linea. Fra gli esami diagnostici prescritti possono essere inclusi: uro-TAC, qualora esistano controindicazioni alla TAC, la risonanza magnetica rappresenta una valida alternativa. Per valutare la funzionalità renale e al fine di valutare il recupero della funzionalità renale dopo l’intervento chirurgico è opportuno eseguire una scintigrafia renale sequenziale.
Come si cura?
L’unico trattamento della stenosi del giunto pieloureterale è chirurgico mirato ad eliminare il restringimento per ripristinare il corretto deflusso dell’urina. Le possibilità terapeutiche sono varie, sia endoscopiche che a cielo aperto, ma la più utilizzata è la plastica del giunto pieloureterale, eseguibile sia a cielo aperto che in laparoscopia, consiste nella rimozione del tratto di uretere stenotico ed eventuale riposizionamento dello stesso. Un’alternativa è la tecnica endoscopica, condotta attraverso l’uretere o per via percutanea , prevede l’incisione interna del giunto e la sua intubazione con un tutore, senza rimozione del tratto di uretere stenotico.
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