L’infezione genitale da virus dell’Herpes Simplex (HSV) è un’infezione cronica sessualmente trasmessa, interessante l’apparato genitale maschile e femminile. Tale malattia è causata nell’80 % dei casi dall’Herpes Simplex di tipo 2 e nel 20 % dei casi dall’Herpes Simplex di tipo 1 (di norma responsabile della forma labiale e oculare). La trasmissione si verifica in seguito al rapporto sessuale e al contatto diretto con la cute del paziente se in quel momento è malato. Dopo l’infezione primaria (primo contagio), il virus rimane cronicamente dentro il nostro organismo, localizzandosi nei gangli sensitivi nervosi periferici. Il soggetto infetto può non manifestare l’infezione primaria e non sapere di aver contratto il virus o può manifestarla in maniera intermittente, di solito in concomitanza di tutte quelle situazioni che abbassano le difese immunitarie: coinfezione da HIV, stress psicofisico, fase premestruale, gravidanza.
Quali sono i sintomi?
Nella maggior parte dei casi la malattia ha un decorso asintomatico o caratterizzato, soprattutto in caso di contagio con Herpes Simplex di tipo 2, da un’eliminazione intermittente del virus dal tratto genitale, in particolare nei primi 12 mesi dopo l’acquisizione dell’infezione. Nelle forme sintomatiche primarie, i segni e sintomi si manifestano dopo 7-14 giorni dal contagio con la comparsa a livello genitale di:
- Vescicole multiple, dolenti, disposte a grappolo con tendenza ad ulcerarsi (tendono a guarire lentamente in circa 21 giorni)
- Aumento delle dimensioni dei linfonodi inguinali
- Prurito
- Disturbi urinari
- Febbricola
- Malessere generale
- Dolori muscolari
Le recidive di malattia tendono a manifestarsi con la stessa sintomatologia.
Quali sono le complicanze?
Le complicanze sono transitorie e si distinguono in:
- Locali: sovrainfezioni batteriche e sovrainfezione mitotica da Candida albicans (frequente nella donna), che si manifestano con accentuazione del prurito e aumento o comparsa di secrezioni.
- Sistemiche: sono a carico del sistema nervoso centrale (meningite asettica).
Come si fa la diagnosi?
La diagnosi richiede la visita medica con valutazione dei sintomi e di eventuali manifestazioni cutanee. Questa non è sufficiente alla diagnosi certa quindi dovrebbe essere seguita dalla dimostrazione della presenza del virus a livello delle lesioni o della mucosa genitale apparentemente sana. L’indagine viene eseguita mediante isolamento virale in colture o evidenziando direttamente gli antigeni o il DNA virale dal materiale prelevato. È possibile rilevare la presenza del virus attraverso l’esame del sangue per la ricerca degli anticorpi specifici.
Come si tratta?
La terapia è farmacologica con farmaci antivirali, il più utilizzato è l’aciclovir che blocca la replicazione del virus, riduce l’entità e la durata della sintomatologia, sopprime le recidive ma non eradica il virus che torna in una fase latente all’interno delle strutture nervose. La cura si esegue sia localmente mediante l’utilizzo di creme antivirali, sia per via sistemica. Si consiglia, durante la fase acuta dell’infezione, di astenersi dai rapporti sessuali, anche quelli protetti con preservativo che non esulano dal contatto cutaneo.
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